A LOS DIOSES DE LA MAÑANA
El viento agita laureles y pinos. Por los cristales, agua que baja.
Tras la niebla y las luces ves a ratos la costa, luego nada.
La mañana se afina en la estancia tranquila.
Un hilo de música rock, lápices, papeles.
Me hace feliz la lluvia. Oh dioses inexistentes,
proteged el idilio, os lo ruego. ¿Y qué más podéis hacer,
oh dioses del otoño, indulgentes durmientes,
melancólicas de ramas las sienes? ¡Qué majestuosos vuestros
luminosos cúmulos! ¡Cuanta ansiedad de hormigas en la sombra!
**
AGLI DÈI DELLA MATTINATA
Il vento scuote allori e pini. Ai vetri, giù acqua.
Tra fumi e luci la costa la vedi a tratti, poi nulla.
La mattinata si affina nella stanza tranquilla.
Un filo di musica rock, le matite, le carte.
Sono felice della pioggia. O dèi inesistenti,
proteggete l’idillio, vi prego. E che altro potete,
o dèi dell’autunno indulgenti dormenti,
meste di frasche le tempie? Come maestosi quei vostri
luminosi cumuli! Quante ansiose formiche nell’ombra!
(Franco Fortini, 1917-1994)
(Versión de A. Catalán)
AGLI DÈI DELLA MATTINATA
Il vento scuote allori e pini. Ai vetri, giù acqua.
Tra fumi e luci la costa la vedi a tratti, poi nulla.
La mattinata si affina nella stanza tranquilla.
Un filo di musica rock, le matite, le carte.
Sono felice della pioggia. O dèi inesistenti,
proteggete l’idillio, vi prego. E che altro potete,
o dèi dell’autunno indulgenti dormenti,
meste di frasche le tempie? Come maestosi quei vostri
luminosi cumuli! Quante ansiose formiche nell’ombra!
(Franco Fortini, 1917-1994)
(Versión de A. Catalán)
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